Foglio di Pratica

Capacità delle persone con disabilità

45 minuti | Tutorial

Tavola dei contenuti

Obiettivo: Questa scheda pratica ha lo scopo di  supportare gli educatori nella comprensione del mondo delle persone con disabilità. È importante che educatori e insegnanti siano consapevoli dell’importanza del linguaggio e dei termini oggi utilizzati quando si parla di disabilità, l’etichetta corretta quado si parla di disabilità e il documento principale per la diagnosi di disabilità. Avere in mente qualche buon esempio di come “disabilità” non significhi “limite” è utile per motivare tutti gli studenti. To have in mind some good example of how “disability” does not mean “limit” is useful in order to motivate all the students.

Parole chiave: disabilità; capacità; etichetta; lingua

Conoscenze precedenti: Gli insegnanti che vogliono avvicinarsi a tutti i loro studenti non devono già possedere conoscenze o abilità particolari, ovviamente più conoscono la didattica e la disabilità, meglio è. I requisiti più importanti  in ogni caso sono  la curiosità e l’apertura mentale. Questo documento vuole essere un supporto per l’approccio quotidiano con gli studenti al fine di andare oltre le etichette che la società di solito dà. Verranno fornite letture introduttive sull’argomento al fine di consentire agli educatori di addentrarsi e approfondire anche in modo autonomo. This sheet wants to be a support for the daily approach with students in order to go beyond the labels society usually gives. Introductory readings about the topic will be provided in order to allow learners to get in and go deeper also in an autonomous way.

Parte principale

Nella misura in cui il linguaggio modella e riflette la realtà sociale, le parole che usiamo quando parliamo di disabilità hanno un impatto significativo sul modo in cui essa viene percepita. Le parole che usiamo non dovrebbero mai essere offensive perché il linguaggio discriminatorio, ad esempio etichette come “storpio”, “mongoloide”, “ritardato”, è sia un sintomo sia uno stimolo agli atteggiamenti negativi e allo status sociale iniquo delle persone con disabilità. Le etichette non descrivono gli atteggiamenti e le capacità reali della persona: le persone non sono le loro disabilità, la “Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute”(ICF) è una classificazione dei domini relativi alla salute che non si concentra solo sulla persona, ma anche sugli ambienti. L’ambiente può essere un facilitatore nelle attività di una persona, ma può anche essere una barriera e può non consentire alcune abilità.

L’ICF è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come buon supporto al fine di delineare il miglior percorso educativo per le persone con disabilità per superare le barriere che possono incontrare.

Dalla storia, abbiamo molti buoni esempi di come la disabilità sia solo una caratteristica della persona, non una barriera:

  • Thomas Edison, inventore e uomo d’affari, riconosciuto come uno dei più grandi inventori americani. È il padre di molti dispositivi che oggi  usiamo quotidianamente, come la generazione di energia elettrica, la comunicazione di massa, la registrazione del suono e il cinema. Did you know he was deaf? People with disabilities abilities
  • Stephen Hawking,  fisico teorico, astrofisico, cosmologo ed eminente scienziato. Ha  ricevuto una diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica all’età di ventuno anni.
  • Alex Zanardi, Italiano pilota professionista  in Formula Uno, ha avuto un terribile incidente nel 2001 che ha causa l’amputazione degli arti inferiori. Ha iniziato una carriera nell’handbike ed è diventato campione del mondo alle paralimpiadi. People with disabilities abilities

Le persone con disabilità non sono vittime o più coraggiose rispetto alle altre persone senza disabilità. Prima di tutto sono persone, ecco perché non sono necessari termini paternalitrici o sentimentali.

  • Mettere le persone al primo posto, la loro disabilità – compromissione – è solo secondaria. La loro disabilità non ci dice chi sono, come sono o come si sentono. Bisogna conoscerli come persone per scoprire queste cose. Dire quindi “persona con disabilità” piuttosto che “persona disabile”.
  • Evitare di utilizzare termini obsoleti come “handicappato”, “invalido” o “paralizzato”. Anche i termini “abili”, “diversamente abili ” e “malati” sono fortemente scoraggiati. È necessario differenziare tra “disabilità” e “handicap”: quando qualcuno perde una gamba in un incidente, questa condizione invalidante rimarrà per tutta la vita della persona. Può essere un handicap, ad esempio camminare, andare in bicicletta o lavorare come cameriere, ma non mentre si gioca a carte, si cucina un pasto o si lavora come operatore informatico.
  • Quando parliamo di persone con disabilità, non ci riferiamo alla disabilità come a una malattia. La malattia descrive una condizione contagiosa. La maggior parte delle persone con disabilità è sana come chiunque altro.
  • Evitare di dire “normale” per descrivere le persone senza disabilità: questo implicherebbe che le persone con disabilità non siano normali.
  • Rivolgersi direttamente a una persona con disabilità, non tramite una terza persona.
  • È accettabile utilizzare espressioni idiomatiche quando si parla di persone con disabilità. Ad esempio, “è stato bello vederti” e “ci vediamo più tardi” a una persona con disabilità visive: loro stesse usano queste espressioni!

Compito/Esercizio o valutazione formativa:

Vi proponiamo di riempire una tavola con i vostri punti di forza e di debolezza e di riflettere su di essi: pensate che le debolezze possano trasformarsi in punti di forza? Qual è l’aspetto positivo delle vostre debolezze? Cosa potete fare che gli altri non possono e grazie ai quali sei considerato una parte importante del gruppo?

Tali riflessioni possono essere “spostate” su tutti, anche sulle persone con disabilità: cosa vedo, la persona o solo la disabilità?

Risultato auspicabile

Alla fine di questo foglio di pratica, l’educatore dovrebbe essere consapevole che il modo in cui parliamo crea il mondo che ci circonda. Dare alle persone etichette non è utile nella loro crescita personale e non significa nulla poiché tutti possono fare tutto. Ciò che è auspicabile è rispettare sempre le differenze e guardare alle capacità, ciò che è positivo nella persona, non alle disabilità.

Riferimenti / Risorse aggiuntive