Dossier Pedagogico

Dossier Pedagogico :
Il file pedagogico accompagna l'ebook. È destinato a insegnanti, formatori, operatori culturali e logopedisti. Ha lo scopo di facilitare la progettazione di workshop per scoprire il libro digitale Il cavallo di Troia. Destinatari del workshop: da <A1.1 a A1/A2 lingua scritta.

Tavola dei contenuti

Introduzione

“Il Cavallo di Troia” è uno degli episodi più conosciuti della Guerra di Troia, non solo per la sua trama intrigante, ma anche per il suo simbolismo senza tempo.

All’interno del racconto, possiamo trovare temi diversi, come ad esempio: la guerra, la gloria militare, bugie e inganni.

Nonostante si tratti di un mito antico, la metafora del Cavallo di Troia è universale e senza età.

  1. L’autore: Omero

Molte persone credono che l’episodio del Cavallo di Troia sia incluso all’interno dell’Iliade di Omero, un poema epico che narra delle battaglie e dei fatti accaduti durante il litigio tra Achille e Agamennone. Nonostante l’Iliade racconti di alcuni degli episodi più significativi della Guerra di Troia, quest’incidente nello specifico non viene mai menzionato. Tuttavia, la storia viene brevemente descritta nell’Odissea di Omero, in cui l’eroe greco Ulisse lotta per tornare nel suo regno, ad Itaca, dopo la caduta di Troia.

Omero fu un poeta greco, nato tra il XII e VIII secolo A.C. Egli è famoso per aver scritto l’Iliade e l’Odissea, due poemi epici. Non si sa molto della vita di Omero, infatti, uno dei misteri letterari più grandi è se sia esistito davvero oppure no.

La versione del “Cavallo di Troia” che conosciamo oggi possiamo trovarla all’interno di un poema romano di Virgilio, chiamato “Eneide”. L’Eneide è un racconto epico latino che ritrae la storia di Enea, un troiano che scappa dalla sua città natale per raggiungere l’Italia. Virgilio fu un poeta romano, nato il 15 ottobre del 70 A.C. ad Andes, in Italia. Egli studiò autori e poeti Greci e Romani a Milano. I suoi lavori più famosi sono sicuramente le Bucoliche, le Georgiche e l’Eneide. Nel 19 A.C., Virgilio ritornò in Italia con la febbre molto alta dopo un viaggio in Grecia. Morì il 21 settembre di quell’anno. Secondo la leggenda, Virgilio prima di morire chiese che l’Eneide venisse distrutta, forse perché pensava che il suo poema fosse imperfetto. Fortunatamente, grazie all’intervento di Augusto, l’Eneide venne pubblicata comunque.

Il racconto immaginario del Cavallo di Troia è anche illustrato nel poema omerico “La caduta di Troia”, chiamato anche Posthomerica. I Posthomerica rappresentano un tentativo di Quinto Smirneo di completare la storia di Troia, dopo la fine dell’Iliade di Omero. Quinto Smirneo o Kointos Smyrnaios fu un poeta epico Greco, nato a Smirne intorno al III secolo. Non si conoscono molti dettagli sulla sua vita. Il suo libro “Posthomerica” è l’unico tra i suoi lavori ad essere sopravvissuto.

Nella mitologia greca, l’avvenimento del Cavallo di Troia si svolse durante la Guerra di Troia. Secondo Omero, durante la tarda Età del Bronzo (attorno o prima del 1200 A.C.), ci fu un conflitto tra i Greci che durò per circa 10 anni. Iniziò dopo che Elena, regina di Sparta, venne rapita da Paride, che era il principe di Troia. Questo portò Agamennone, cognato di Elena, a salpare per Troia. Per nove anni, i Greci dell’Acaia devastarono le città e le campagne intorno a Troia. Comunque, non furono in grado di razziare Troia, che era ben fortificata. Infine, Ulisse escogitò un piano: i Greci avrebbero costruito un grande cavallo cavo, che sarebbe poi stato riempito di soldati. Dopo la sua costruzione, i Greci avrebbero dovuto far finta di andarsene. Il cavallo venne lasciato fuori da Troia e fu portato all’interno della città dai troiani, i quali credevano che fosse un trofeo di vittoria. Durante la notte, le truppe greche uscirono dal cavallo e aprirono le porte di Troia al resto dell’esercito. La città fu razziata e la Guerra finì. La storia della Guerra di Troia rimane accattivante, mentre attraverso i temi che esplora (amore, coraggio, violenza, vendetta, trionfo ecc.) riesce ancora a rapire il lettore.

Ma la Guerra di Troia fu solo un mito?

Per molto tempo, Troia e la Guerra di Troia furono ampiamente considerati parte della mitologia. Questo punto di vista è stato messo in discussione dopo la scoperta dell’antica città di Troia da parte di un archeologo chiamato Heinrich Schliemann. Schliemann arrivò ad Hissarlik, in Turchia, nel 1868 con una copia dell’Iliade nella sua valigia, determinato a trovare la città perduta di Troia. E ci riuscì! La sua scoperta permise a storici e archeologici di trarre delle conclusioni sulla storia di Troia.

Troia si trova sulla collina di Hissarlik, vicino allo stretto dei Dardanelli. Le prove suggeriscono che rimase disabitato dal 3000 A.C. al XII secolo D.C. Per via della sua posizione, considerata strategica, fu una delle città più prosperose durante l’Età del Bronzo. Uno degli aspetti più impressionanti della città antica erano le sue enormi mura di fortificazione, fatte di pietra calcarea, alte 8 metri e spesse 5 a suggerire l’esigenza di difendersi. Per quanto riguarda la popolazione, le dimensioni di Troia indicano che il numero dei suoi abitanti potesse aggirarsi attorno ai 10.000. A proposito dell’economia, Troia sembra aver prosperato su commercio, allevamento di cavalli, pesca e agricoltura. Ciò nonostante, Troia venne abbandonata durante l’Età del Ferro insieme ad altre città in precedenza ricche. Le ragioni non sono chiare; comunque, si pensa a una concomitanza di fattori, come ad esempio conflitti interni, uno scontro, migrazione di massa e/o una controversia politica. Il sito archeologico di Troia è patrimonio dell’UNESCO per via della sua importanza storica. Tuttavia, anche se il sito a nord-ovest della Turchia è la stessa Troia descritta da Omero, rimane una questione di dibattito.

Per quanto riguarda la guerra di Troia, i dati disponibili indicano conflitti minori, piuttosto che una guerra vera e propria. Anche se la guerra di Troia potrebbe essere stata un evento storico, il Cavallo di Troia dovrebbe essere visto come un racconto classico.

Il lavoro letterario: il Cavallo di Troia

Il Cavallo di Troia è un mito appartenente alla mitologia greca. I miti appartengono al genere folcloristico e fanno spesso uso di elementi soprannaturali all’interno della narrazione. Il contenuto non rispecchia eventi reali, ma hanno comunque un impatto significativo su cultura e società. I miti sono simbolici proprio per natura e il “Cavallo di Troia” non si discosta da questa regola.

La sua dimensione europea e anche internazionale (ispirazione, tendenza letteraria, posterità)

Il “Cavallo di Troia” può essere usato per descrivere metaforicamente una persona o un oggetto ingannevole. Inoltre, “Timeo Danaos et dona ferentes” è una frase Latina tratta dall’Eneide (II, 49), scritta da Virgilio tra il 29 e il 19 A.C.; in italiano viene parafrasata come “Temo i Greci anche quando/se portano doni” e viene usata come un consiglio per evitare di essere troppo fiduciosi anche se l’altra persona può sembrare amichevole e innocente. È un modo di dire che proviene proprio dall’incidente con il Cavallo di Troia ed è ampiamente usato e conosciuto. 

Il concetto del Cavallo di Troia viene anche usato in informatica per riferirsi a un malware, un virus progettato per abusare dei file del malcapitato. In questo senso potremmo dire che l’hacker sia paragonabile agli Achei, il malware è il cavallo di legno, Troia è il computer e la vittima è analoga ai Troiani.

Va da sé che questo racconto epico sia ampiamente rappresentato nella cultura e nel mondo artistico. Alcuni esempi di queste rappresentazioni sono i seguenti:

Pittura: il racconto ha ispirato innumerevoli dipinti nel corso della storia. Alcuni dei più famosi sono “Processione del cavallo di Troia” di Giandomenico Tiepolo e “Il Cavallo di Troia” di Roderick Mead.

Ceramica: sono stati recuperati innumerevoli oggetti antichi, fatti di argilla o di ceramica, in Grecia e in Italia che raffigurano il Cavallo di Troia. Una delle rappresentazioni più famose si trova in un pithos chiamato il “Vaso di Mykonos” che fu trovato nel 1961 sull’isola di Mykonos. 

Scultura: il Cavallo di Troia ha ispirato molti scultori. Uno di questi è l’artista Babis Panagiotidis, che ha creato una scultura impressionante del Cavallo di Troia utilizzando 18.000 tasti del computer, probabilmente strizzando l’occhio all’uso del Cavallo di Troia in informatica. 

Televisione: il racconto è stato incluso in programmi tv molto popolari come ad esempio “Xena: Principessa Guerriera” e “Elena di Troia”.

Opera: l’episodio del Cavallo di Troia è stato citato in opere teatrali come “Il ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi, “Les Troyens” di Hector Berlioz e altri ancora.

Cinema: l’adattamento più notevole dell’episodio si trova nel film “Troy”, interpetato da Brad Pitt e Orlando Bloom. 

Fumetti: la favola è stata incapsulata in vari fumetti e graphic novel come “L’Iliade” e “La Guerra di Troia” illustrati dalla Marvel.

Videogiochi: il concetto del Cavallo di Troia è stato rappresentato in un’ampia varietà di videogiochi popolari. Alcuni esempi sono: “Age of Mythology”, “Age of Empires” online e “Total War Saga: Troy”.

Principali questioni/problemi dell’epoca

La storia porta alla luce alcune delle problematiche affrontate dalle persone nell’Antica Grecia. La prima tra tutte è la guerra. Nell’antichità, la Grecia era formata da piccoli stati, chiamati città-stati, che spesso combattevano tra loro. La Guerra Greca era per lo più organizzata e tattica ed era vista come un male necessario. I conflitti potevano durare anche per anni.

Un’altra questione da considerare è l’impatto che la religione aveva sugli antichi Greci. L’intervento divino della dea Atena nella storia implica l’importanza e l’influenza delle divinità in quel periodo. I greci credevano che gli dei avessero il controllo totale della loro vita e che avrebbero punito o premiato i mortali a loro piacimento.

La galleria dei personaggi

Troiani: la gente di Troia. Il loro re era Priamo. Suo figlio, Paride, rapì Elena e questo evento scatenò la Guerra di Troia.

Achei: una tribù Greca, abitanti della regione dell’Acaia nel Peloponneso. Condussero la spedizione a Troia per salvare Elena, il cui marito era re Menelao di Sparta.

Ulisse: egli ha ideato il piano per costruire il Cavallo di Troia. È un leader ingegnoso e pieno di risorse (non rappresentato nell’e-book).

Epeo: colui che ha costruito il cavallo di legno. Era un maestro falegname e un pugile (non rappresentato nell’e-book).

Atena: dea associate a saggezza, artigianato e guerra. È molto protettiva nei confronti di Odisseo e aiuta nella costruzione del Cavallo di Troia (non rappresentata nell’e-book).

Il luogo

L’episodio si svolge nella regione di Troia, nel nord-ovest dell’Asia Minore. Si allude anche all’isola di Tenedos, come nascondiglio dell’esercito degli Achei. Tenedos si trova nel nord-est del Mar Egeo. È all’entrata dei Dardanelli e questo la rende una posizione estremamente strategica.

Iconografia nell’e-book

Le illustrazioni che accompagnano l’e-Book sono evidentemente posteriori alla storia. Tuttavia, sono collegate direttamente o vagamente alla favola. L’iconografia trasmette l’atmosfera del mito. Alcune delle opere che adornano le pagine dell’e-Book sono state create dai seguenti artisti:

  • Romare H. Bearden (1911-1988) fu un artista americano, ampiamente conosciuto per i suoi collage e il suo attivismo. Ha affrontato questioni sociali usando la sua arte. Nel 1977 Bearden creò 20 collage diversi, basati sull’ “Odissea” di Omero. Si chiamava l’ “Odissea nera” e collegava  le difficoltà di Ulisse a quelle affrontate dagli Afro-americani.

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  • Pierre Puvis de Chavannes (1824-1898) fu un pittore francese. Conosciuto come “il pittore per la Francia” ed è famoso soprattutto per la sua pittura murale.

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  • Giulio Bonasone (1498-1574) fu un pittore italiano, specializzato in incisioni e acqueforti. I suoi temi sono ispirati alla religione e alla mitologia.

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Laboratorio

FASE 1: ENTRARE NELL’E-BOOK: UNIVERSO, ATMOSFERA E IPOTESI

Attività: entrare a Troia

Attività di ingresso nell’e-book

Strumenti
  • Immagini stampate prese dall’e-Book o altre fonti
  • Parole stampate/citazioni prese dall’e-Book
Procedura

Prima della sessione (se pertinente):

– È un fatto scientifico che la musica crea l’atmosfera e che le emozioni del pubblico sono influenzate dalla musica. Pertanto, sarebbe un’ottima idea mettere un po’ di musica per creare l’atmosfera. Sarebbe ancora meglio scegliere una musica da battaglia perchè si adatta alla natura della guerra, del combattimento e del conflitto.

– Le immagini e le citazioni andrebbero stampate prima della sessione.

Nel laboratorio: 

Per un apprendimento più efficace, il gruppo dovrebbe essere diviso in altri più piccoli. Un gruppo di 3-4 partecipanti è l’ideale.

– Per creare l’atmosfera, mettere la musica e lasciare che i partecipanti ne siano assorbiti.

– Iniziare a distribuire I materiali.

– Spiegare ai vari gruppi che i materiali che hanno in mano servono a creare una storia. Chiedete loro di abbinare le citazioni alle immagini e di assemblarle in modo da creare una storia.

– Ogni gruppo (sulla base del loro livello linguistico) può fare una mini-presentazione della loro storia e dopodiché le storie di ogni gruppo vengono confrontate e contrapposte.

– Segue una discussione, sulle ragioni che hanno portato gli studenti a disporre le immagini e le citazioni nel modo in cui hanno fatto. Incoraggiate i partecipanti a fare altre ipotesi o a proporre ulteriori versioni alternative delle loro storie.

Alternativa

A seconda del livello linguistico dei partecipanti, potete tralasciare le citazioni e chiedere loro di creare una storia semplicemente sistemando le immagini.

FASE 2: IMMERGERSI NELL’E-BOOK 

Attività 1: conoscere i personaggi

Attività di preparazione alla comprensione globale

Strumenti
  • Post-it notes di 2 colori diversi
Procedura

Prima della sessione:

– Distribuire i post-it. Ogni partecipante dovrebbe avere 2 post-it di 2 colori diversi.

Nel laboratorio: 

– Dividere i gruppi in altri più piccolo (circa 4 persone).

– Spiegare che ogni colore rappresenta una tribù diversa. Quindi, un colore rappresenta i Troiani e l’altro gli Achei.

– Scrivere sulla lavagna parole chiave come ad esempio emozioni (felice, triste, assonnato, arrabbiato), caratteristiche (eroico, intelligente), tratti, presenti, vincitori, vinti ecc.

– Chiedere ai partecipanti di lavorare nel loro gruppo e di scrivere sui loro post-it le parole chiave più adatte ad ogni tribù.

– Alla fine, si possono confrontare le risposte di ogni gruppo e vedere se corrispondono. I partecipanti possono anche leggere la storia individualmente.

Attività 2: Familiarizzare con la storia

Attività di preparazione alla comprensione globale

Strumenti
  • Fogli di carta
  • Pennarelli colorati/matite
  • Patafix o nastro adesivo
Procedura

Prima della sessione:

-Distribuire i fogli A4 e i pennarelli colorati/matite ai partecipanti

Nel laboratorio: 

– Chiedere ai partecipanti di leggere di nuovo la storia.

– Invitarli a disegnare una scena dal racconto, usando l’immaginazione.

– Chiedere loro di riscrivere qualsiasi parola pertinente imparata nell’attività precedente che gli viene in mente, associata all’immagine che hanno disegnato.

– Richiamare I partecipanti a discutere la loro scelta di parole. Cosa li ha spinti a disegnare quella scena in particolare? Cosa la contraddistingue per loro? Perchè hanno associato la scena a determinate parole?

– Chiedere ai partecipanti di attaccare i loro disegni al muro in ordine cronologico, in modo da ricreare la storia (assicuratevi che tutte le scene siano scelte almeno una volta).

Attività 3: Genio o Truffa?

Attività di sottile comprensione

Strumenti
  • Post-it
  • Penne
Procedura

Prima della sessione:

Distribuire penne e post-it.

Durante il workshop:

– Chiedere ai partecipanti di leggere di nuovo la storia.

– Chiedere loro di riflettere sul metodo del Cavallo di Troia usato per invader Troia facendo uso di specifici aggettivi o avverbi, come ad esempio: empio, immorale, non etico, geniale, ingenuo, inventivo. Spiegare loro queste parole facendo un esempio con una frase. Poi suddividere le parole in 2 gruppi (per esempio: empio, immorale, non etico) o (geniale, ingenuo, inventivo)

– Richiamarli a scrivere queste parole sui post-it, mostrando la loro opinione.

– Chiedere ai partecipanti di creare 2 gruppi, divisi tra chi perdona e tra chi condanna l’uso del Cavallo di Troia nel combattimento.

– (se possibile sulla base del livello degli studenti) I gruppi possono iniziare un dibattito, sostenendo e argomentando la loro opinione (gli educatori possono anche guidarli nel dibattito).

Per andare oltre

Si può iniziare una conversazione sulla tradizione di fare regali nelle culture dei partecipanti. Incoraggiarli a condividere la loro esperienza personale e chiedere loro se abbiano mai ricevuto un regalo che si è rivelato essere una sorpresa (o per la persona da cui proveniva, o per la data inaspettata, o se il contenuto era una sorpresa).

FASE 3: LA FASE CREATIVA

Attività: Pensiero creativo e (re)immaginazione

Attività di appropriazione dell’esperienza di lettura

Strumenti
  • Fogli A4
  • Pennarelli colorati/matite
Procedura

Prima della sessione:

Mettere un po’ di musica epica sarebbe perfetto per questa sessione. La musica può stimolare l’immaginazione dei partecipanti. Inoltre, bisognerebbe assicurarsi che ogni studente abbia un foglio A4 e che ci siano abbastanza pennarelli colorati/ matite a disposizione.

Nel laboratorio: 

– Parlare della storia con gli studenti. Spiegare loro che esistono diverse interpretazioni riguardo al Cavallo di Troia. Alcuni storici sono convinti del fatto che il cavallo citato nella storia non fosse effettivamente un cavallo di legno, ma piuttosto un oggetto diverso. Alcuni credono che fosse un ariete, mentre altri suggeriscono che fosse una specie di motore d’assedio o anche una nave.

– Chiedere agli studenti di immaginare una loro creazione e la relativa forma. Lasciarli discutere le loro idee e scambiarsi reciprocamente le loro intuizioni (in alternativa usare immagini di altri “Cavalli di Troia”, come spiegato sopra – ariete, motore, nave, ecc. – per aiutarli a capire).

– Adesso chiedere loro di disegnare la loro versione. Potete anche incoraggiarli a scrivere una breve descrizione sul meccanismo del loro modello.

– Alcuni volontari possono presentare i loro progetti e spiegare come funzionano le loro creazioni.

Alternativa

Si può chiedere agli studenti di costruire la loro creazione usando altri materiali come Play-Doh, argilla, foglie, cannucce, sabbia, bastoni ecc.