Foglio di Pratica

Sordità e Lingua dei Segni

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Tavola dei contenuti

Obiettivo: Questa scheda pratica è destinata ad essere utilizzata per guidare educatori e insegnanti nella comprensione di una parte del mondo della Sordità e delle persone sorde dalla loro “lingua visiva” e perché è così importante.  Contiene alcuni materiali generali, risorse e link, da cui gli educatori possono catturare le informazioni più utili.

Parole chiave: s/Sordità; Lingue dei Segni; Identità

Conoscenze precedenti: gli studenti che vogliono avvicinarsi alla Sordità e in generale alle disabilità sensoriali non devono già possedere conoscenze o abilità particolari. I requisiti più importanti sono la curiosità e l’apertura mentale. In effetti,  molte caratteristiche della Sordità e delle Lingue dei Segni spiegate nel presente documento saranno in netta opposizione alle conoscenze popolari che circolano sull’argomento  stesso. Verranno fornite letture introduttive sull’argomento al fine di consentire agli studenti di addentrarsi e approfondire anche in modo autonomo. Le persone possono essere interessate a tale argomento per motivi diversi: hanno incontrato una persona sorda o sono insegnanti e hanno un alunno sordo in classe; guardano con curiosità da anni gli interpreti di lingua dei segni ai programmi di notizie e vogliono trovare alcune risposte; sono all’inizio del loro studio nell’educazione e vogliono lavorare con persone sorde…

Introdurre la sordità…

Di chi stiamo parlando? Qual è il nome corretto per chiamare queste persone?

In questo foglio di pratica parleremo di persone che possono fare tutto tranne sentire. L’ “etichetta” corretta per chiamarli è “persone sorde”: è il termine più giusto, accettato dalle comunità sorde non solo dal punto di vista culturale e sociale, ma anche fisiologicamente. In effetti, le persone sorde non sono mute come si pensa nelle “credenze popolari”, possono parlare come chiunque altro, poiché l’apparato vocale è intatto e funzionante. Se alcune persone sorde non producono suoni, i motivi sono due: il primo è che non vogliono, non provano piacere nel produrre suoni siccome non possono sentire se stessi; o, in secondo luogo, perché durante l’infanzia il percorso di logopedia non ha avuto successo.

Sordità e Lingua dei Segni
  • s/Sordo – termine sociologico utilizzato nelle scienze dell’educazione e nella ricerca per descrivere individui Sordi (che usano la lingua dei segni) e sordi (che hanno problemi di udito ma che usano la lingua orale come prima lingua e possono leggere le labbra e/o usare protesi acustiche). Collettivamente indica le persone che partecipano alla cultura, alla società e alla lingua dei sordi.
  • Ipoacusico  denota una persona con una perdita dell’udito da lieve a moderata e che non si sente parte della comunità dei sordi, ma solo una persona con difficoltà nell’ascolto da “aggiustare”.
  • Lingue dei Segni (LS) – lingue con grammatica e lessico specifici che utilizzano modalità visivo-manuali e elementi non manuali (espressioni facciali, ad esempio) al fine di esprimere qualsiasi concetto, qualsiasi comunicazione.
  • Dattilologia – una sorta di  “scrittura in aria”. Si tratta di un alfabeto manuale,  costituito da configurazioni a mano che rappresentano una per una le lettere stampate, utili come sistema di comunicazione in situazioni specifiche, come ad esempio: parlare di un luogo che non ha un nome-segno.
Sordità e Lingua dei Segni

Ci sono molti pregiudizi e falsi luoghi comuni sulle Lingue dei Segni. Qui i più diffusi:

  • “La lingua dei segni è universale”  La lingua dei segni NON è universale! Ecco perché parliamo di Lingue dei Segni.  Come ogni lingua orale, le Lingue dei Segni variano nel tempo, nello spazio, dipendono da ogni comunità e hanno la propria classificazione e mappa delle famiglie.
  • “La lingua dei segni è una pantomima” I sordi non usano i gesti, le Lingue dei Segni non sono uno sviluppo dei gesti usati dalle persone udenti, solo pochi di loro coincidono nelle Lingue dei Segni. I segni non sono una rappresentazione fedele del loro significato,  sono arbitrari come le parole di tutte le lingue parlate.
  • “La lingua dei segni non è in grado di esprimere concetti astratti” Si pensa che il vocabolario delle Lingue dei Segni possa essere solo concreto, solo legato a contesti reali. In realtà, ogni concetto può essere espresso in segni. Se queste lingue possono apparire “povere”, questo accade perché i contesti in cui sono state usate per anni e secoli sono stati limitati.
  • “La lingua dei segni non ha grammatica” Le Lingue dei Segni non sono solo un insieme di segni, hanno una grammatica specifica, un sistema di regole per costruire frasi, così come hanno una propria fonologia, morfologia, sintassi … Naturalmente, la grammatica delle Lingue dei Segni è diversa dalle lingue orali.

Per concludere, dobbiamo essere consapevoli di come usiamo tali termini, come chiamiamo questa lingua e di come parliamo delle persone che fanno parte della comunità Sorda. Il fatto è che tali concetti si riferiscono a questioni importanti come l’identità e la dignità umane. Le Lingue dei Segni sono lingue reali che costituiscono la cultura dei Sordi e l’identità Sorda, così come le lingue orali di diversi paesi fanno strettamente parte della cultura e del modo di pensare e di vivere delle persone che la compongono.

Compito/Esercizio o valutazione formativa:

Ti proponiamo di disegnare una mappa concettuale su tutti i diversi argomenti relativi alla sordità e alle lingue mentre rifletti sulle cose che non sai e su cosa è importante approfondire riguardo l’argomento.

Risultato auspicabile

Alla fine di questo foglio di pratica, l’educatore dovrebbe essere consapevole che quando parliamo di sordità, ci sono mille sfaccettature. Possiamo parlare di sordità da molti punti di vista, anche da versanti opposti e modi di pensare diversi. Ciò che è auspicabile è rispettare sempre queste diverse prospettive.

Riferimenti / Risorse aggiuntive